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Archive for 13 Maggio 2008

E’ il nuovo miracolo tedesco. L’Hoffenheim è una squadra di calcio di un paese di 3200 abitanti, in pochi anni arrivato dai dilettanti in B. E domenica, in casa, può centrare la promozione in Bundesliga. Sulla scia del sogno del patron Dietmar Hopp.

Studiava i bilanci e sognava ad occhi aperti. Progettava, costruiva, riempiva le caselle dei suoi dirigenti-manager che in pochi anni lo avrebbero condotto in vetta alla montagna dei suoi desideri. Ai collaboratori, allenatori, giocatori, non si stancava mai di ripetere “Born To Run”, ispirato dalle parole di The Boss Springsteen.

IL MIRACOLO. Dietmar Hopp è un imprenditore tedesco, uno degli uomini più ricchi del mondo, magnate del software (è uno dei cinque fondatori della Sap, un colosso che nel 2006 ha fatturato 9 miliardi di euro e che dà lavoro a più di 40 mila persone), ma nell’estate del 2005 il pedigree di imprenditore di successo non gli sarà servito per tenere a bada i soliti scettici. Gli davano del pazzo. Perché? Semplice, lui aveva un sogno: condurre la squadra di calcio nella quale aveva tirato due calci da bambino direttamente in Bundesliga. Il club si chiama Hoffenheim, fondato nel 1899, ma nel 2005 era sprofondato nei dilettanti. E soprattutto Hoffnheim è la squadra di calcio di una città di appena 3.200 abitanti, a tre chilometri dalla città di Sinsheim. Una comunità che fa parte del Baden-Württemberg e distante una ventina di chilometri dalla città di Heidelberg, famosa per la bellissima università. In soli 3 anni, Hopp ha trasformato questo paesino tedesco in una grande favola del calcio teutonico ed europeo. Adesso il sogno è lì, a due passi. Anzi, mancano soli novanta minuti per annientare con un colpo di spazzola, magari con un colpo di tacco di uno dei suoi gioielli sotto contratto, detrattori e avversari che nell’estate del 2005 non avevano perso un secondo per ridere di lui.

“BORN TO RUN”. Ormai è il motto di tutta la squadra. Ed i ragazzi del tecnico Ralf Rangnick (ex di Stoccarda e Schalke 04) non hanno nessuna voglia di fermarsi. Nella Bundesliga 2 (la serie B tedesca) sono al terzo posto, l’ultimo valido per ottenere la promozione nel massimo campionato, con 57 punti. Manca un solo punto per la promozione matematica e domenica, proprio all’ultima giornata, ci sarà l’appuntamento con la storia: in casa, al Dietmar Hopp Stadion (5.000 posti), di fronte ci sarà il SpVggGreuther Fürth, squadra che non ha più nulla da chiedere a questo campionato. Non si arrendono nemmeno le inseguitrici, FSV Mainz 05 e SC Freiburg, distaccate di 2 punti (a 55 punti): dovranno ottenere una vittoria e sperare nella sconfitta del Hoffenheim.

LA STORIA. Fino agli anni ’80 era una delle tante società che galleggiava in Terza Categoria. La favola tedesca inizia nell’estate del 2005. Hopp punta sull’Hoffenheim. Obiettivo, la Bundesliga nei prossimi tre anni. I soldi in cassa ad Hopp non mancano, ma lui decide di fare investimenti mirati, puntando tutto sul settore giovanile. Ottiene due promozioni dai dilettanti fino alla Bundeslinga 2 con rose formate da giovani talenti della zona e con pochi innesti di esperienza (come se una squadra italiana volasse dalla C2 alla B). Lo scorso giugno, il Patron decide di potenziare la prima squadra e negli ultimi giorni del mercato sborsa più di 15 milioni di euro per acquistare tre talenti poco più che ventenni: il nigeriano Edu (ex Lyn Oslo, 10 gol all’attivo), il francese Demba Ba (ex Excelsior Mouscron, 11 gol in questa stagione) e il brasiliano Carlos Eduardo, strappato al Grêmio per 7,5 milioni di euro. Al primo anno nel calcio professionistico tedesco s’impone come una splendida realtà e la sua è una cavalcata trionfale verso la promozione, che potrebbe arrivare domenica, mandando in paradiso un paesino di 3.200 anime.

LA STELLA. E’ il brasiliano Marques Carlos Eduardo. Centrocampista con spiccate doti offensive, soli 21 anni, il cui nome è finito sul taccuino di Carlos Dunga. Sulle sue tracce ora ci sono anche Psg e Benfica. In questo campionato è stato protagonista.

IL FUTURO. Nel 2009 dovrebbe essere pronto il nuovo “Dietmar Hopp Stadion”, arena modernissima che prenderà il posto dell’attuale catino che conta una capienza di soli 5.000 spettatori. C’è addirittura una profezia fatta da “Der Spiegel”, il magazine tedesco settimanale più influente, che vuole l’Hoffenheim campione di Germania nel 2020. Ma prima c’è da battere il SpVggGreuther Fürth e volare in Bundesliga. E scusate se vi sembra poco.

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