Siamo un Paese di poeti e scrittori. O forse lo eravamo. Da Dante a Manzoni, da D’Annunzio a Pasolini: il patrimonio letterario italiano è ancora di primissimo livello, fa gola a tutti, al punto che alla New York University nella Grande Mela organizzano in questo fine settimana un convegno sulla letteratura italiana. Ma nel futuro il baricentro della cultura potrebbe traslocare altrove. Colpa dei giovani italiani che sono i lettori più pigri d’Europa. Fin qui nulla di nuovo: nient’altro che la conferma che in Italia si legga pochissimo, come da anni denunciano gli editori. La novità è che a leggere meno sono anche i bambini. Come tutte le abitudini, buone o cattive che siano, si inizia da piccoli. E allora ecco che i bambini italiani risultano gli ultimi in Europa nella speciale classifica sulla quantità di libri letti in un anno. A dirlo è l’Istat, dati rielaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, presentati a Roma in occasione del convegno sul tema “Bambini e adolescenti e valore del libro” organizzato dalla commissione parlamentare per l’infanzia.
I dati Nel 2007 poco meno della metà dei bambini tra i 6 ed i 10 anni ha letto almeno un libro non scolastico nei dodici mesi precedenti (il 46,8%). Un indice che in Spagna, ad esempio, raccoglie le percentuale del 58%. Il valore in Italia sale leggermente nella fascia di età successiva (11-14 anni), arrivando al 59,5%. Cala progressivamente al crescere dell’età con una media nazionale del 43,1%. Circa la metà di bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo dichiara di non leggere alcun libro diverso da quelli di scuola: facendo due conti, si parla di 3,1 milioni di persone.
La produzione – Si legge meno ma si stampa di più. La produzione di libri per l’infanzia è cresciuta in questi anni in modo significativo in quantità: nel 1987 si pubblicavano 951 titoli, 1740 nel 1997 (+8,2%), nel 2006 questo valore ha sfiorato le 2.300 opere. I libri per bambini stampati e immessi nei canali di vendita sono 3,1 milioni per un fatturato conseguente di 129,5 milioni di euro.
Il Gabbiano 